Descrizione
Il Palazzo municipale è una costruzione d’impianto antico ampliata nel 1898. In quell’occasione venne definitivamente demolita la bella fontana cinquecentesca che qualche anno prima del 1860 era stata smontata e, dal centro della piazza, ricomposta e addossata alla parete a sera del municipio, come si può vedere nel particolare della planimetria del paese, datata 1859.
Sul lato nord-est, subito dopo la fontana, la parete dell’edificio faceva una grande curva. Questa parete fu rettificata nel 1898 nei lavori di ampliamento e ristrutturazione.
Il palazzo subì gravi danni durante la prima guerra mondiale, andando completamente distrutto il tetto e tutte le parti interne. A guerra finita fu ricostruito e sopraelevato di un piano. A destra dell’ingresso si trova, dal 1994, la lapide in marmo rosa dedicata alla Medaglia d’Oro della grande guerra Giuseppe Degol.
Nello spigolo a sinistra della facciata è incastonata una piccola formella marmorea che riproduce lo stemma comunale, che Guido Suster, in uno scritto del 1929, fa risalire al XVI secolo: E questo è per l’appunto quello istesso scolpito a basso rilievo in pietra calcarea che figurava murato prima della guerra sopra una parete d’una casa a S. Vito che la tradizione diceva essere stata anticamente la modesta sede del Comune. A guerra finita io riuscii a scovarlo tra le macerie, per buona ventura, di detta casa ed a farlo nuovamente murare sulla presente nuova casa comunale [...]. Tale stemma consta semplicemente del trimonte, ossia di tre monti elegantemente stilizzati, come si usava nel Rinascimento, e sormontato da una croce; pur assai elegante su campo neutro, che una trentina d’anni fa fu dipartito dal Comune di giallo ed azzurro, colori tolti dal sillo comunale di Trento, pur allora adottato dal Municipio di Strigno. In questo stemma sarebbero pertanto significate le tre montagne possedute dal Comune, ossia le tre sue malghe Ravetta, Primaluna e Cenone, ceduta questa al cessato comune di Scurelle verso, come si dice, ben magro compenso.