Descrizione
Prima del trasferimento della Pieve, Strigno, pur essendo un piccolo e povero villaggio, disponeva di una propria chiesetta, dedicata ai Santi Vito, Modesto e Crescenzia. Alla chiesa di San Vito, come era consuetudine, era annesso un cimitero.
La chiesa di San Vito, anche dopo il trasferimento della parrocchia a Strigno, continuò a funzionare regolarmente, soprattutto come chiesa cimiteriale.
La prima Visita Pastorale documentata alla chiesa è quella fatta dal vescovo di Feltre Lorenzo Campeggi nel 1518.
Nel 1786, con un decreto imperiale di Giuseppe II (Vienna, 1741 † 1790), la chiesa fu parzialmente adibita a uso scolastico, mantenendo per le funzioni religiose solo la parte presbiteriale con l’altare. Il corpo della chiesa venne diviso in due piani nei quali si ricavarono quattro aule scolastiche separate dal presbiterio da una vetrata. Tra il 1826 e il 1830, durante la ricostruzione della nuova pieve, la chiesa di San Vito tornò ad assolvere completamente le funzioni religiose.
Dopo la conclusione dei lavori della nuova parrocchiale San Vito ricadde in uno stato di semiabbandono. La chiesa - scuola rimase in servizio fino al 1905, quando il Comune costruì un nuovo fabbricato a uso scolastico.
Alla vigilia della Grande guerra l’edificio fu trasformato in ospedale militare. Durante la guerra rimase miracolosamente in piedi subendo lievi danni mentre tutte le costruzioni attorno andarono distrutte. Nel primo dopoguerra andò del tutto distrutto il vecchio ospedale settecentesco, motivo per cui le sue funzioni furono trasferite in San Vito, trasformata poi in ricovero intercomunale.
Nel 1961 tutta la costruzione divenne prima sede dei servizi sanitari locali e poi della Biblioteca comunale.
Attualmente lo stabile è stato ceduto dal Comune all’Istituto Trentino di Edilizia Abitativa (ITEA) per ricavarne alloggi popolari.